La Dislessia Evolutiva (DE) è un disturbo che si manifesta nell’apprendimento della lettura in particolare nella decodifica dei grafemi (lettere). Emerge nelle prime fasi di apprendimento di tale competenza e tende a permanere lungo tutto il corso della vita dell’individuo manifestandosi con diversi modalità in relazione alla gravità del disturbo (Brizzolara e Stella, 1995).
Nella dislessia emerge una difficoltà nell’automatizzare il processo di lettura (Stella, Faggella e Tressoldi, 2001), che si manifesta con dei tempi molto lunghi nella lettura di parole o di semplici brani. Questa difficoltà può inoltre presentarsi con la tendenza a compiere degli errori quali “impuntature”, omissioni o sostituzioni di lettere.
Alcuni bambini possono manifestare la lentezza nella decodifica oppure la presenza di errori, in altre condizioni possono emerger entrambe le difficoltà.
Per operare la diagnosi e l’individuazione precoce si pone la necessità di somministrare delle prove standardizzate che valutino le abilità coinvolte: livello cognitivo e prove di lettura. La diagnosi non comporta una compromissione specifica nella comprensione del testo scritto, pur tuttavia alcuni bambini possono presentare anche una difficoltà in questa area, soprattutto quando aumenta la complessità e la lunghezza del testo, che di per sé comporta un affaticamento ed un sovraccarico della memoria per l’accresciuta quantità di informazioni da elaborare (Stella e coll., 2001).
Per poter effettuare la diagnosi di DE il bambino deve mostrare una prestazione che si discosta significativamente dai valori medi attesi per la classe frequentata dal bambino (convenzionalmente fissata a -2 Deviazioni Standard dalla media per la rapidità e al di sotto del 5° percentile per l’accuratezza), nella rapidità o nella correttezza della decodifica o in entrambe i parametri menzionati.
E’ possibile effettuare la diagnosi a partire dal 2° anno della scuola primaria (2^ elementare) (Stella, 1999).
Tuttavia, è importante sottolineare che già alla fine del 1° anno della scuola primaria (1^ elementare) si possono osservare bambini con specifici indicatori diagnostici (pregresso disturbo del linguaggio, familiarità accertata per il disturbo di lettura), in questo caso può essere effettuata una ragionevole ipotesi diagnostica, prevedendo necessari momenti di verifica successivi, e l’inizio di un training abilitativo (Stella, 1999).
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