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Cyberbullismo, ne è vittima un adolescente su dieci

 

cyberbullismo1Un’indagine di Sos Il Telefono Azzurro Onlus e Doxa Kids rivela le abitudini online dei ragazzi italiani. Tra le attività preferite, la ricerca di musica e video mentre per il 90% di loro la priorità è restare connessi con gli amici

 Il fenomeno è conosciuto dall’80,3% dei ragazzi, due su tre (il 29,2%) conoscono qualcuno che ne è stato vittima, mentre un adolescente su dieci a provato in prima persona il cyberbullismo. È quanto rivela un’indagine di Sos Il Telefono Azzurro Onlus e Doxa Kids sui comportamenti dei ragazzi italiani. Lo studio conferma la massiccia presenza delle tecnologie nella vita degli adolescenti italiani e ne evidenzia le abitudini. I ragazzi, infatti, sono “always on” per ascoltare musica o radio (61%), per guardare video (60,2%), per fare ricerche per la scuola e i compiti (58,3%), per curiosare e navigare nel web (57,3%), per fare acquisti (22%), comprando online giochi (34,6% dei ragazzi), accessori di moda (22,3% delle ragazze), ma anche libri (17,6% delle ragazze). Prioritario però è il poter essere sempre in contatto con gli amici, fondamentale per l’89,7% dei ragazzi, attraverso Whatsapp e Facebook (li utilizza rispettivamente l’89,8% e l’82,3% degli intervistati). Risulta diffuso anche l’utilizzo dei social network sotto l’età minima prevista (più dell’85% dei ragazzi intervistati conosce qualcuno che è iscritto a Facebook minore di 13 anni). E non mancano i rischi legati alla visibilità dei dati personali: un adolescente su cinque ha il proprio profilo totalmente pubblico sui social network. Profili aperti, nonostante il timore di un utilizzo indesiderato delle informazioni che i ragazzi condividono: più di un adolescente su due (63,6%) teme, infatti, che i propri dati possano essere raccolti e utilizzati dal social per altri scopi. Ma non mancano le ingenuità. Il bisogno di esserci, il desiderio di farsi vedere, farsi ascoltare, di condividere sembra abbassare in molti casi la soglia di guardia e prevalere su ogni cautela, come nel caso dei selfie inviati a sconosciuti e, a maggior ragione, del sexting (il 35,9% dei ragazzi conosce qualcuno che ha fatto sexting).

 

 Fonte: http://www.repubblica.it/